Tag Archives: Grecia

Salonicco, polizia assassina: un’ipotesi di rivolta.

Quattordici anni dopo l’omicidio di Alexis Grigoropoulos, la polizia di Salonicco spara e uccide Kostas, un sedicenne colpevole di non aver pagato venti euro di benzina. Oggi come allora la rabbia esplode e incendia varie parti della città, coinvolgendo la comunità Rom – cui Kostas apparteneva – e altri solidali, in un duro scontro che non risparmia la polizia. Con un compagno che da anni abita a Salonicco, ripercorriamo i momenti salienti e indaghiamo le ragioni specifiche di questo evento.

Atene: il quartiere di Exarchia sotto assedio

Quando la costruzione di un’opera infrastrutturale richiede un sistematico dispiegamento delle forze poliziesche, quando un cantiere viene allestito come un presidio militare, non significa tanto che la popolazione locale sarebbe contro tale opera, quanto piuttosto il contrario: è quel determinato progetto a essere contro quel luogo e il tessuto sociale che lo abita. Tale è il caso del progetto di costruzione di una stazione della metropolitana nel cuore dello storico quartiere di Exarchia, ad Atene, contro il quale l’attuale governo greco

Grecia: fuori gli sbirri dalle università

Uno degli elementi che nei primi mesi del 2021 hanno rivitalizzato le piazze in Grecia, oltre alle azioni in solidarietà con Dimitris Koufondinas, è stato il movimento studentesco. Nato in opposizione a una nuova legge sull’istruzione, che mira a limitare gli spazi di libertà nelle università, questo movimento ha dovuto anzitutto rompere con le misure restrittive imposte col pretesto della pandemia, ma ha saputo anche ridefinire alcune logiche decisionali interne agli atenei. Da un compagno di Salonicco, una descrizione di

Koufondinas: uno, pochi, diecimila

Gennaio 2021: quando inizia lo sciopero della fame di Dimitris Koufondinas non sono molti a scendere in piazza per sostenere la sua lotta e, appena srotolato uno striscione, partono puntualmente le cariche dalla polizia, secondo le direttive di un governo che nella sua agenda politica prevede la guerra aperta a ogni forma di opposizione sociale. Marzo 2021: dietro lo striscione che recita «Sono nato il 17 novembre», più di diecimila persone manifestano per le strade di Atene. Che cos’è successo in

Nea Smyrni (Grecia): cronaca di una rivolta

L’aumento della presenza poliziesca nella vita di tutti e di ciascuno, il costante timore di essere fermati dalla guardie e di dover sottostare alla loro arbitrarietà, arroganza e talvolta brutalità, costituisce senz’altro una delle più odiose ricadute dello stato di emergenza permanente decretato sotto il pretesto della pandemia. Capita tuttavia che, in alcuni casi, non si faccia attendere una giusta risposta di rabbia collettiva. Questo è quanto accaduto settimana scorsa a Nea Smyrni, un quartiere di Atene, dove a seguito

Dentro la notte. Sulla lotta di Koufondinas

Dopo 38 giorni di sciopero della fame nelle carceri greche, le condizioni di salute di Dimitris Koufondinas si fanno sempre più preoccupanti, ma non fanno vacillare la sua determinazione a opporsi alla vendetta dello Stato ellenico il quale, da parte sua, prosegue nella linea dura di disumana intransigenza. Mentre si amplia lo spettro di quelle azioni di solidarietà che “dentro la notte” aprono “fonti di potere sconosciute”, come ebbe a dire lo stesso Koufondinas in altra occasione, facciamo il punto della

Koufondinas: il corpo contro la vendetta dello Stato

Dall’8 gennaio 2021, Dimitris Koufondinas ha cominciato uno sciopero della fame in risposta all’accanimento vendicativo che lo Stato greco, dopo 18 anni di detenzione, continua a riservargli. Perché, se non c’è nulla di tanto detestabile per gli agenti della repressione quanto la coerenza e la dignità rivoluzionarie di chi continua a rivendicare a testa alta la propria esperienza, questo in Grecia è forse ancora più vero per l’organizzazione armata “17 Novembre” di cui Koufondinas era membro e della cui attività si

Grecia: la memoria rivoluzionaria non va in quarantena

L’attuale governo greco, che sin dal suo insediamento ha dichiarato apertamente guerra contro ogni forma di opposizione sociale – con attacchi alle occupazioni, progetti di legge di forte limitazione alle possibilità di manifestare il dissenso e un aumentato livello di militarizzazione delle città – non poteva non cogliere la ghiotta occasione fornita dallo stato d’eccezione per motivi sanitari allo scopo di impedire le mobilitazioni previste per il 17 novembre, ricorrenza storica della liberazione dal “regime dei colonnelli” nel 1973. Ma,

Il tramonto di Alba Dorata

Migliaia di persone alle porte di un tribunale in attesa di una sentenza fanno capire in maniera plastica l’importanza storica delle chiusura del processo ai danni del partito fascista Alba Dorata in Grecia. Tuttavia, come ribadisce uno degli enunciati che circolavano nella piazza, diffusa era la consapevolezza che il fascismo non si sconfigge nelle aule tribunalizie, ma nelle strade, nelle scuole, nei luoghi di lavoro. Intorno a questa sentenza abbiamo chiesto un commento a un compagno di Atene.

Grecia: sull’arresto di due compagni antifascisti

  “Le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco”. Coerentemente con questo motto dell’antifascismo militante, nel novembre del 2019, un attacco incendiario chiude l’ultima sede di Alba Dorata di Atene. Alcune settimane dopo, mentre la PM del processo contro l’organizzazione nazista ne chiede l’assoluzione complessiva, due compagni vengono arrestati in relazione a quell’attacco. Di questa vicenda ci racconta un compagno ateniese. Un’occasione anche per fare il punto sull’andamento del processo contro Alba Dorata e sulla presenza dei fascisti in città.

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