Koufondinas: il corpo contro la vendetta dello Stato

Dall’8 gennaio 2021, Dimitris Koufondinas ha cominciato uno sciopero della fame in risposta all’accanimento vendicativo che lo Stato greco, dopo 18 anni di detenzione, continua a riservargli. Perché, se non c’è nulla di tanto detestabile per gli agenti della repressione quanto la coerenza e la dignità rivoluzionarie di chi continua a rivendicare a testa alta la propria esperienza, questo in Grecia è forse ancora più vero per l’organizzazione armata “17 Novembre” di cui Koufondinas era membro e della cui attività si è sempre assunto la responsabilità politica. Evidentemente, un quarto di secolo di lotta armata è uno “scandalo” che brucia ancora. Basti ricordare d’altra parte che alcuni anni fa, quando Koufondinas riuscì a ottenere un permesso di semilibertà, intervenne in segno di protesta anche il dipartimento di Stato americano, secondo il quale il compagno in carcere starebbe “ispirando nuove generazioni di terroristi”. Evidentemente, anche l’esecuzione del capo della Cia in Grecia con cui la “17 Novembre” avviò la propria attività nel  1975 brucia ancora.

Mentre si allarga la solidarietà fuori e dentro le carceri, con diversi detenuti politici che hanno pure avviato uno sciopero della fame, e in vista della manifestazione che si terrà ad Atene il 19 gennaio, abbiamo chiesto a un compagno greco di illustrarci il quadro della vicenda. Peraltro, durante la preparazione del presente contributo, ci giunge notizia che Koufondinas è stato trasferito in ospedale.

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