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Medicina penitenziaria: il 41 bis all’ospedale San Paolo

Il carcere che entra in ospedale, invade reparti, condiziona chi ci lavora o chi va a cercare cure, tra guardie armate, militarizzazione e video sorveglianza. Con un compagno di Usi Sanità facciamo un giro dentro il San Paolo, nello specifico nel reparto di medicina penitenziaria, punto di riferimento per le quattro carceri milanesi, dove attualmente si trova ricoverato Alfredo, che ha superato i 123 giorni di sciopero della fame.    

Lo stocco e la stoccata: sanità in sciopero a Milano

L’emergenza Covid rappresenta una ghiotta occasione per i dirigenti sanitari per fare piazza pulita di una serie di accordi sindacali e introdurre nuove integrazioni peggiorative ai contratti aziendali. Alla carenza cronica di personale, s’aggiunge così la svendita dei diritti di chi lavora nelle corsie, sottoponendo i turnisti ad una pressione esasperante. Dopo lo stato d’agitazione indetto dall’USI e la lettera di 50 medici del pronto soccorso del San Carlo, arriva lo sciopero del 14 dicembre. Ce ne hanno parlato due

Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi. Sulla situazione negli ospedali S. Paolo e S. Carlo di Milano

Quali sono le condizioni di lavoro cui è sottoposto il personale infermieristico in quest’epoca di pandemia? Al netto della stucchevole retorica di guerra che li ha dipinti come “eroi in prima linea”, gli operatori sanitari degli ospedali sono costretti a regole, ritmi e prestazioni professionali sempre più pesanti che la direzione amministrativa impone unilateralmente, forte d’un regime di sostanziale negazione dei diritti sindacali. Ciò mentre le carenze di personale si fanno croniche, i pochi nuovi assunti provengono tutti dalle cooperative e

Che storia! 25 anni di consultorio autogestito a Milano

Nei locali di via dei Transiti, all’interno dell’ambulatorio medico popolare, da 25 anni alcune compagne hanno dato forma a un consultorio autogestito che, a Milano, rimane un punto di riferimento per tutte le donne che desiderano prendere in mano la propria salute in modo critico e autodiretto. Il racconto di una compagna del consultorio ricostruisce come, in questo quarto di secolo, le esigenze e le emergenze delle donne – contraccezione, aborto, sessualità, menopausa – siano state affrontate in rapporto alle

Che storia! 25 anni di Ambulatorio Medico Popolare a Milano

Nel 2019, l’ambulatorio medico popolare compie 25 anni. Dai modesti locali di via dei Transiti, si è cercato di dare accesso alle cure, di indirizzare e sostenere quelle persone che si sono trovate escluse dal sistema sanitario o che erano intenzionati a mantenere un approccio critico e consapevole verso di esso. Per le compagne e i compagni coinvolti nel progetto, questo campo di pratiche ha dovuto combinarsi con l’analisi permanente dei cambiamenti del sistema sanitario italiano – soprattutto nella particolarità

Di fronte allo specchio – Intervista con “progetto Spampanato”

Il progetto Spampanato nasce a Milano nella primavera del 2018 nei locali dell’ambulatorio popolare di via dei Transiti. La necessità di creare un luogo di parola, espressione e riflessione sul sé, avvertita da diverse persone, porta a questo esperimento di comunità di cura dell’individuo e di benessere psicologico. Attraverso incontri individuali e riflessioni collettive il progetto cerca di attivare degli spazi di parola e ragionamento sulla realtà quotidiana, sulle storture che la caratterizzano e sugli effetti psicologici che creano nell’individuo.

Con il cuore oltre l’ostacolo: un’intervista con Abbatti le barriere

“Perché la libertà di fare ma anche di lottare delle persone con disabilità è uno dei nostri obiettivi principali”. Jack e Andrey sono due compagni del collettivo Abbatti le Barriere e sono, per loro stessa definizione, due “carrozzati”. Insieme ci spiegano il loro progetto e gli impegni che li vedranno coinvolti in futuro, come quello di rendere gli spazi occupati più agibili ai portatori di handicap motorio. Ma la loro riflessione e la loro critica dell’esistente va oltre e guarda

La Sanità come un mondo

C’è un ambito in cui la “razionalità specifica” neoliberista è riuscita ad applicare la sua potente quanto mortifera “logica delle pratiche”: la Sanità. Specialmente in Lombardia nell’ultimo ventennio, è stata svuotata di senso la relazione tra pubblico e salute per sostituirla con una  performatività economica basata su concorrenza e messa a valore del corpo malato. Già forma di comando giuridico-amministrativo  “keynesiano”  – nelle cui pieghe si erano insinuate pratiche significative di lotta dei lavoratori e di riuso sociale della strutture

Nuovi moduli del Grande internamento

In vista del corteo per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che si terrà a Reggio Emilia il prossimo 28 marzo 2015, abbiamo sentito due tra i compagni promotori dell’iniziativa per fare il punto sull’imminente passaggio al regime delle Residenze per l’esecuzione delle misure  di sicurezza sanitaria (REMS). Un progetto da inquadrare sullo sfondo della più generale riarticolazione dei sistemi di detenzione e di controllo sociale che costituisce l’oggetto permanente delle politiche riformiste. Scarica il podcast