Author Archives: Radiocane

Da Budapest a Milano, passando per Berlino

A circa dieci mesi dall’arresto di Ilaria e Tobia a Budapest, e a qualche settimana dall’arresto di Gabriele a Milano e di Maya a Berlino, torniamo a parlare di una complessa vicenda giudiziaria che continua ad estendere le proprie maglie fuori dai confini ungheresi, e che proprio in questi giorni è finita al centro di una bagarre mediatica. Se a marzo avevamo affidato ad un compagno di Berlino il compito di fare il punto sull’inizio di questa inchiesta (che potete

Impressioni dalla Francia in fiamme

Scoppiata dopo l’assassinio per mano poliziesca di Nahel, un ragazzo di 17 anni, la recente sommossa in Francia ha mostrato livelli d’intensità forse superiori alle notti della collera del 2005.  A differenza di vent’anni fa, infatti, la rivolta delle banlieues ha superato i confini delle periferie francesi, segno di una rabbia sempre meno confinata, nonché di un certo “savoir faire” affinatosi nelle diverse esperienze conflittuali degli ultimi anni. A partire da questo episodio abbiamo fatto una chiacchierata con Alessi Dell’Umbria da cui emerge

Cari saluti da Lipsia. Sul processo agli antifascisti tedeschi

Il 31 maggio scorso, in Germania, dopo quasi cento giorni di processo, l’Alta Corte Federale di Dresda ha emesso una sentenza di condanna per “associazione criminale” nei confronti di quattro antifa tedeschi, giudicati colpevoli di essersi organizzati per colpire persone o ritrovi neonazisti in Germania orientale. La condanna più grave è quella per Lina, a 5 anni e 3 mesi, mentre le altre condanne sono comprese tra i 2 e i 3 anni. Si conclude così un processo fortemente spettacolarizzato,

La temibile invasione degli orsi in Trentino

La morte accidentale di un ragazzo sul monte Peller, in Trentino, è finita in queste settimane al centro di un’enfatica spettacolarizzazione con protagonisti -tra gli altri- alcuni politici locali, subito pronti a fare leva sulla paura incitando all’abbattimento seriale di orsi o alla deportazione di gruppo. Se la convivenza con il selvatico non è sempre facile e comporta dei pericoli, convivere con la ferocia civica di certi imbecilli è diventato davvero complicato e rischioso. In vista della manifestazione di domenica

In qualche modo, da qualche parte. Antifa a Budapest

Lo scorso 11 febbraio una compagna italiana e un compagno tedesco  sono stati arrestati in Ungheria. Da allora si trovano nel carcere di Budapest in condizioni piuttosto difficili e con scarsissimi contatti con familiari e avvocati. L’arresto è avvenuto durante le celebrazioni della Giornata dell’Onore, da qualche anno occasione di trasferta per migliaia di neonazisti da tutta Europa, e l’accusa è quella di aver partecipato all’aggressione di uno o più partecipanti al raduno organizzato dalla rete internazionale “Blood and Honour”. In

Medicina penitenziaria: il 41 bis all’ospedale San Paolo

Il carcere che entra in ospedale, invade reparti, condiziona chi ci lavora o chi va a cercare cure, tra guardie armate, militarizzazione e video sorveglianza. Con un compagno di Usi Sanità facciamo un giro dentro il San Paolo, nello specifico nel reparto di medicina penitenziaria, punto di riferimento per le quattro carceri milanesi, dove attualmente si trova ricoverato Alfredo, che ha superato i 123 giorni di sciopero della fame.    

41bis: una finestra sulla tortura, una tortura senza finestre

Lo sciopero della fame di Alfredo Cospito ha avuto il merito di aprire una finestra sul 41bis, mettendo a nudo l’insensatezza delle sue giustificazioni democratiche e mostrandone la funzione di tortura mascherata (coessenziale peraltro al regime carcerario nel suo complesso) cui sono sottoposti più di settecento detenuti. Non è cosa semplice riuscire ad affacciarsi su quelle “tenebrose camere”. Per questo abbiamo chiesto a Francesca De Carolis (co-curatrice del libro “Diversamente vivo. Lettere dal nulla del 41bis) di raccontarci della sua corrispondenza

Un passo avanti? Corrispondenza da Lützerath (Germania)

Il movimento “per la Giustizia climatica” degli ultimi anni, genericamente designato con la formula “Fridays for future”, non ci ha certo abituati a scene come quelle di sabato 14 gennaio 2023 quando, a Lützerath (in Germania), una massa di persone ha letteralmente tracimato oltre le barriere del consentito per cercare di dare concretezza all’intento generale della manifestazione: salvare villaggio e foresta minacciati da un progetto di allargamento di una miniera di carbone. Sorge il sospetto che si stia cominciando a

Salonicco, polizia assassina: un’ipotesi di rivolta.

Quattordici anni dopo l’omicidio di Alexis Grigoropoulos, la polizia di Salonicco spara e uccide Kostas, un sedicenne colpevole di non aver pagato venti euro di benzina. Oggi come allora la rabbia esplode e incendia varie parti della città, coinvolgendo la comunità Rom – cui Kostas apparteneva – e altri solidali, in un duro scontro che non risparmia la polizia. Con un compagno che da anni abita a Salonicco, ripercorriamo i momenti salienti e indaghiamo le ragioni specifiche di questo evento.

Sessantacinque giorni. Contro il 41 bis

A più di sessanta giorni dall’inizio dello sciopero della fame di Alfredo contro 41 bis ed ergastolo ostativo, abbiamo contattato una vecchia conoscenza fatta ai tempi della campagna “Pagine contro la tortura”. Ne è venuta fuori una breve chiacchierata in cui Giuliano Capecchi evoca per noi alcuni ricordi della sua personale esperienza a fianco dei detenuti in 41 bis.

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