Tag Archives: fascismo/antifascismo

Da Budapest a Milano, passando per Berlino

A circa dieci mesi dall’arresto di Ilaria e Tobia a Budapest, e a qualche settimana dall’arresto di Gabriele a Milano e di Maya a Berlino, torniamo a parlare di una complessa vicenda giudiziaria che continua ad estendere le proprie maglie fuori dai confini ungheresi, e che proprio in questi giorni è finita al centro di una bagarre mediatica. Se a marzo avevamo affidato ad un compagno di Berlino il compito di fare il punto sull’inizio di questa inchiesta (che potete

Cari saluti da Lipsia. Sul processo agli antifascisti tedeschi

Il 31 maggio scorso, in Germania, dopo quasi cento giorni di processo, l’Alta Corte Federale di Dresda ha emesso una sentenza di condanna per “associazione criminale” nei confronti di quattro antifa tedeschi, giudicati colpevoli di essersi organizzati per colpire persone o ritrovi neonazisti in Germania orientale. La condanna più grave è quella per Lina, a 5 anni e 3 mesi, mentre le altre condanne sono comprese tra i 2 e i 3 anni. Si conclude così un processo fortemente spettacolarizzato,

In qualche modo, da qualche parte. Antifa a Budapest

Lo scorso 11 febbraio una compagna italiana e un compagno tedesco  sono stati arrestati in Ungheria. Da allora si trovano nel carcere di Budapest in condizioni piuttosto difficili e con scarsissimi contatti con familiari e avvocati. L’arresto è avvenuto durante le celebrazioni della Giornata dell’Onore, da qualche anno occasione di trasferta per migliaia di neonazisti da tutta Europa, e l’accusa è quella di aver partecipato all’aggressione di uno o più partecipanti al raduno organizzato dalla rete internazionale “Blood and Honour”. In

Freedom Convoy: una corrispondenza dal Canada

In due anni di pandemia e di imposizioni normative in nome dell’emergenza sanitaria, diverse sono state le esperienze di opposizione dai risvolti quantomeno contraddittori. In Canada si è concluso da poche settimane il Freedom Convoy, la “carovana della libertà” che, a detta degli organizzatori, ha preso le mosse contro l’estensione dell’obbligo vaccinale ai camionisti in transito nel Paese e ha bloccato per quasi un mese il centro di Ottawa e alcuni tratti del confine tra Canada e Stati Uniti, riscuotendo

Il tramonto di Alba Dorata

Migliaia di persone alle porte di un tribunale in attesa di una sentenza fanno capire in maniera plastica l’importanza storica delle chiusura del processo ai danni del partito fascista Alba Dorata in Grecia. Tuttavia, come ribadisce uno degli enunciati che circolavano nella piazza, diffusa era la consapevolezza che il fascismo non si sconfigge nelle aule tribunalizie, ma nelle strade, nelle scuole, nei luoghi di lavoro. Intorno a questa sentenza abbiamo chiesto un commento a un compagno di Atene.

Milano: cronaca di un 25 aprile in quarantena

Milano, 25 aprile 2020. Come già accaduto nei giorni precedenti a Roma e Torino, anche a Milano la Polizia ha deciso che nessun tipo di iniziativa fosse possibile in piazza, foss’anche quella di portare un fiore sulle lapidi partigiane. Probabilmente eccitati dall’essere da settimane i padroni indiscussi delle strade hanno messo in scena lo spettacolo tristo e patetico della loro forza. Ne sono risultati impedimenti e cariche, fermi e manganellate. Due cronache parallele di quanto è successo oggi in via Padova e in zone Ticinese.  

Grecia: sull’arresto di due compagni antifascisti

  “Le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco”. Coerentemente con questo motto dell’antifascismo militante, nel novembre del 2019, un attacco incendiario chiude l’ultima sede di Alba Dorata di Atene. Alcune settimane dopo, mentre la PM del processo contro l’organizzazione nazista ne chiede l’assoluzione complessiva, due compagni vengono arrestati in relazione a quell’attacco. Di questa vicenda ci racconta un compagno ateniese. Un’occasione anche per fare il punto sull’andamento del processo contro Alba Dorata e sulla presenza dei fascisti in città.

Intossicati dalla razza: una storia italiana

«Oggi, i vecchi e sperimentati dispositivi razzisti e deumanizzanti formatisi negli anni del colonialismo italiano nel Corno d’Africa si stanno riattivando sulla pelle di donne e uomini migranti, e molte parole proprie dell’ideologia di quell’epoca si ripresentano nel linguaggio quotidiano, così come torna a riaffacciarsi prepotentemente una concezione della donna e della famiglia di stampo clerico-fascista». In questa conversazione con Nicoletta Poidimani si disvelano le radici inestirpate della “narrazione tossica” oggi dominante, basata sull’omissione della storia dell’oppressione.

Degenerando si lessica: sull’ultima crociata dell’integralismo cattolico

Da oltre vent’anni uno strumento concettuale di analisi – la categoria di genere – è tra le principali ossessioni dei pii sostenitori del binarismo sessuale. con l’immancabile corollario di streghe da mettere su rinnovati roghi: femmministe, lesbiche, gay e trans. Con questo avventuroso viaggio tra surreali manipolazioni ideologiche e rievangelizzazioni lessicali criptofasciste, Nicoletta ripercorre il filo nero che lega gli ‘intellettuali organici’ dell’Opus dei ai nostrani organizzatori dei Family day, passando attraverso gli ultimi tre pontificati della chiesa cattolica, senza

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