Tag Archives: Solidarietà

Sassari: con Alfredo, contro il 41bis

Dal 20 ottobre 2022, il compagno anarchico Alfredo Cospito ha iniziato uno sciopero della fame contro il regime carcerario del 41bis, al quale è sottoposto dal 5 maggio, e contro l’ergastolo ostativo. Nell’ambito delle diverse iniziative di solidarietà (dallo sciopero della fame avviato in carcere anche da Juan e Ivan, a diverse azioni contro alcune sedi Rai, passando per l’occupazione della sede di Amnesty International di Roma) sabato scorso i compagni e le compagne di Sassari, già scesi in piazza a

Vincenzo: una storia che non smette di iniziare mai

  La storia giudiziaria di Vincenzo potrebbe avviarsi verso la conclusione. Vincenzo, è un compagno ed un amico: per questo abbiamo cominciato a raccontare la sua storia nel settembre del 2019. Prima siamo andati direttamente a Rochefort En Terre a conoscere il Comité Soutien, nato nei giorni immediatamente successivi al suo arresto (qui l’intervista); sempre lì siamo tornati dopo la sua liberazione dal carcere di Rennes e chiacchierando con lui abbiamo registrato una lunga testimonianza ( che potete riascoltare qui); durante lo

Sardegna: l’isola delle nuove carceri

Non solo turisti e hotel di lusso ma anche detenuti e sezioni speciali: la Sardegna – da tempo usata come isola penale- sembra sempre più assumere l’aspetto di un hub carcerario specializzato. Di questo  abbiamo parlato con un compagno di Sassari, dopo un resoconto dei presidi in solidarietà ad Alfredo Cospito e contro il 41bis dei giorni scorsi. Già che avevamo i microfoni puntati sull’isola abbiamo contattato al volo anche una compagna di Cagliari che ci ha raccontato brevemente della

Emilio: una solidarietà senza confine

La storia di un gigante di montagna alle prese con uomini piccoli piccoli messi a guardia di un confine conficcato come filo spinato nel cuore delle alpi, ovvero la storia di come e perché Emilio Scalzo si trova attualmente rinchiuso nel carcere di Aix Luynes e dopo un mandato d’arresto europeo spiccato dalle autorità francesi. In vista della giornata del 6 febbraio chiamata da Tunisi per ricordare i morti di frontiera, e a sostegno dei presidi in solidarietà ad Emilio

Il dilemma Vincenzo. Aggiornamenti dall’Europa

Estradare o non estradare Vincenzo? Se i procuratori di Francia e Italia non avrebbero dubbi sul da farsi, le cose si complicano ad osservare il reato di “devastazione e saccheggio” sotto la lente prismatica del diritto europeo. Per questo il caso è finito all’attenzione della Corte di Giustizia Europea con sede a Lussemburgo. Di ritorno dall’udienza che si è tenuta pochi giorni fa, uno dei partecipanti alla delegazione del Comité Soutien ci racconta le ultime novità e ci sprona a

Apologia di ribellione e oltraggio all’oppressore

Esprimere solidarietà nei confronti dei detenuti e delle detenute in lotta? Dichiarare la propria vicinanza coi compagni inquisiti? Denunciare la gestione criminale della pandemia nelle carceri? Atti che si potrebbero dire minimali per ogni coscienza radicale, ma che per la Digos giustificano l’apertura di indagini per oltraggio e istigazione a delinquere. È quanto successo a più riprese ad alcuni compagni e compagne dell’Assemblea permanente contro il carcere e la repressione di Udine e Trieste ai quali gli inquirenti sembrano voler far

Koufondinas: uno, pochi, diecimila

Gennaio 2021: quando inizia lo sciopero della fame di Dimitris Koufondinas non sono molti a scendere in piazza per sostenere la sua lotta e, appena srotolato uno striscione, partono puntualmente le cariche dalla polizia, secondo le direttive di un governo che nella sua agenda politica prevede la guerra aperta a ogni forma di opposizione sociale. Marzo 2021: dietro lo striscione che recita «Sono nato il 17 novembre», più di diecimila persone manifestano per le strade di Atene. Che cos’è successo in

Dentro la notte. Sulla lotta di Koufondinas

Dopo 38 giorni di sciopero della fame nelle carceri greche, le condizioni di salute di Dimitris Koufondinas si fanno sempre più preoccupanti, ma non fanno vacillare la sua determinazione a opporsi alla vendetta dello Stato ellenico il quale, da parte sua, prosegue nella linea dura di disumana intransigenza. Mentre si amplia lo spettro di quelle azioni di solidarietà che “dentro la notte” aprono “fonti di potere sconosciute”, come ebbe a dire lo stesso Koufondinas in altra occasione, facciamo il punto della

Sotto il segno della presabene: la carovana Bialysturbo

Dopo due mesi di viaggio attraverso mezza Italia, si è conclusa la bella esperienza itinerante della carovana solidale Bialysturbo, di cui avevamo già raccontato le prime battute: un’avventura collettiva fatta di fantasia, testardaggine e goliardia che né i fermi e i “papiri questurini”, né le limitazioni epidemiche han potuto arrestare, ma che soprattutto ha saputo intrecciare in maniera inedita le parole con le cose, il fuori con il dentro, nonché i luoghi con gli incontri de’ corpi. Qui una narrazione corale

Bialysturbo: una carovana di solidarietà

Da Roma in giù, una carovana di compagne e compagni solidali attraversa parte della penisola sostando sotto le carceri, dove si annusa aria di rivolta. Inciampando in controlli serrati dei loschi digos che si danno il cambio sulle strade, senza sosta e con caparbia gioia, camper furgoni e bici proseguono imperterriti in picchiata fino alla Sicilia. Qui un primo racconto di viaggio sul senso di questa esperienza con alcuni aneddoti gustosi che hanno sino ad ora accompagnato l’impresa. Per seguire la carovana: https://bialystok.noblogs.org/ Per raggiungere i compagni e le compagne: bialystokexpress(@)riseup.net

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