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I blindi sradicati: un racconto dalla rivolta di San Vittore

Sezioni in mano ai detenuti, blindi divelti e sbarre spezzate, euforia e adrenalina: in questa maniera i detenuti del carcere di San Vittore, come quelli delle prigioni di tutta Italia, sono riusciti a far sentire la propria voce a chi sembra non avere orecchie per intendere la loro rabbia e il loro disagio nell’attuale situazione emergenziale. Dopo aver raccontato la rivolta dei prigionieri attraverso le voci dei familiari, abbiamo raccolto questa testimonianza diretta da un amico appena uscito dal carcere.

Di respirare la stessa aria… Intorno alle rivolte nelle carceri milanesi

Se sull’intero territorio nazionale viene sospesa la normalità e l’unica logica di governo è la paura, come pensiamo si possa vivere questa situazione nelle carceri, dove tale sospensione e tale logica sono la norma quotidiana? Domenica 8 marzo 2020 una serie di rivolte ha scosso l’intero sistema penitenziario italiano, con scene che i più hanno visto solo in reperti fotografici in bianco e nero. La dura reazione di Stato, che ha soffocato nel sangue le proteste dei detenuti, è avvolta

Dimitris: uno per tutti

Dimitris Koufontinas, prigioniero politico greco in carcere dal 2002, era in sciopero della fame dal 2 maggio, e già da diversi giorni è ricoverato nell’Ospedale di Volos. Per lui non era la prima volta, dato che ogni sua “conquista”  durante la lunga detenzione è stata il frutto di continue lotte. Contro di lui i media e un governo che, su pressione astiosa dell’ambasciata statunitense (il cui portavoce ha dichiarato che «quelli come lui non dovrebbero più vedere la luce del

La Sanità come un mondo

C’è un ambito in cui la “razionalità specifica” neoliberista è riuscita ad applicare la sua potente quanto mortifera “logica delle pratiche”: la Sanità. Specialmente in Lombardia nell’ultimo ventennio, è stata svuotata di senso la relazione tra pubblico e salute per sostituirla con una  performatività economica basata su concorrenza e messa a valore del corpo malato. Già forma di comando giuridico-amministrativo  “keynesiano”  – nelle cui pieghe si erano insinuate pratiche significative di lotta dei lavoratori e di riuso sociale della strutture