La lotta contro il treno Castor nel Wendland

Il treno “Castor” carico di scorie nucleari partito da Valognes il 23 novembre  è infine giunto a destinazione nel centro di stoccaggio di Gorleben l’ 8 dicembre scorso con circa 30 ore di ritardo. Abbiamo già raccontato in una corrispondenza (che se vuoi puoi trovare qui) dei blocchi e dei sabotaggi attuati lungo i binari in Francia, preludio di una resistenza ancor piu’ combattiva ed organizzata che aspettava il treno nei boschi del Wendland. E’ in questa landa della Germania che il gigantesco apparato di polizia mobilitato a difesa del transito mortifero è stato apertamente messo in difficoltà da migliaia di abitanti della regione che, insieme ai compagni provenienti dalle grandi città e agli attivisti del movimento antinucleare,  hanno dato battaglia. Una battaglia che dura da trent’anni e che non smette mai di imparare e di insegnare ogni anno qualcosa in piu’ sul valore del rispetto comune di pratiche differenti,  sull’ingegno del blocco e sulla stupidità della polizia.

In questa intervista un compagno anarchico di Berlino tira un bilancio a caldo di questi ultimi avvenimenti e ci aiuta ad inquadrarli meglio nel contesto particolare di una lotta radicale di “lunga durata” forse poco conosciuta in Italia che invece varrebbe la pena conoscere meglio, foss’ anche solo per le similitudini con altri boschi e altre lotte, certamente diverse ma altrettanto intense e altrettanto dure.

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