A Sangre Y Fuego. Sul massacro di insegnanti in Messico

diegorivera-b

Il 15 giugno scorso, a Oaxaca, ennesima mattanza nella storia del Messico: 12 morti, 43 feriti e vari desaparecidos sono il sanguinoso prodotto del violento intervento di polizia contro i blocchi stradali eretti nel corso delle proteste contro la riforma dell’istruzione.

Messo alle strette lo Stato messicano ammette un uso forse eccessivo della forza ma la realtà è che sta sistematicamente applicando il terrore per imporre le riforme strutturali a sangre y fuego e usa il pretesto della guerra al narcotraffico per fare la guerra ai poveri e militarizzare le enclavi resistenti nei diversi Stati della federazione messicana.

 

Nella prima parte, ne parla una compagna messicana di passaggio dall’Italia, che analizza anche il ruolo del movimento delle comunità indigene nella fase attuale.

Nella seconda, il commento di una italiana che vive a Città del Messico da oltre vent’anni che inquadra quanto accaduto nella cornice più generale delle politiche neoliberiste… in salsa chili.

Per aggiornamenti: http://subversiones.org/

Scarica il podcast