Chiudere la sezione infame. Sullo sciopero della fame di Anna e Silvia
Le differenti condizioni cui vengono sottoposti i detenuti sono il prodotto tanto di deliberati disegni di differenziazione, quanto di tentativi puramente sperimentali. Questo, si direbbe, è il caso di Anna e Silvia, due compagne in carcere rispettivamente per l’operazione Scripta Manent e Scintilla: destinate, di principio, a un regime di Alta Sicurezza, vengono sbattute da un giorno all’altro in un quadro di 41 bis (carcere duro) a L’Aquila. Di qui la loro decisione di avviare, il 29 maggio, uno sciopero della fame per ottenere il trasferimento e la chiusura dell’infame sezione dove sono detenute. Nei giorni successivi anche diversi compagni, detenuti in altre carceri italiane, hanno cominciato uno sciopero della fame in solidarietà. Di tutto ciò ci parla un compagno di Torino.