Author Archives: Radiocane

Messico: dalla città alla selva e ritorno

Il collettivo di Agua de Lluvia si forma nel 2012 a Oaxaca. Il percorso individuale e collettivo inizia con le rivolte dei maestri delle comunità indigene del 2006 e arriva a costruire un dibattito interno sulla questione indigena e sulle forme politiche tradizionali che provengono dall’Europa. Un percorso complesso che riflette la necessità di articolare un nuovo pensiero sull’identità politica e sulle modalità di trasformazione del reale. Abbiamo avuto con loro un confronto che si inserisce nel dibattito su tecnologia,

La caduta del cielo: la profezia del popolo yanomami

L’evidenza della catastrofe in atto, l’evidenza cioè dell’epoca attuale in cui si dà “la somma di tutte le scadenze” (Cesarano), non sembrerebbe richiedere l’ausilio di particolari doti profetiche. Ma di quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo della merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. Di qui l’importanza di far risuonare la profezia sciamanica del popolo yanomami che ci avverte: “quando finirà la foresta e le viscere della terra saranno state completamente distrutte

Google non è un buon vicino. Sulle proteste contro il Google Campus a Berlino

Da alcuni mesi il quartiere di Kreuzberg, a Berlino, è attraversato da un insieme di proteste contro l’apertura di un Google Campus. Com’è noto, da quelle parti il processo di gentrificazione suscita talvolta vivaci risposte. Tuttavia, in questo caso c’è dell’altro, nella misura in cui si tratta di un ulteriore tassello dei progetti di gestione tecno-totalitaria dell’esistenza portati avanti da Google (e non solo). Dei contorni di queste mobilitazioni e delle sue ragioni ci siamo fatti raccontare da un attivista

Di fronte allo specchio – Intervista con “progetto Spampanato”

Il progetto Spampanato nasce a Milano nella primavera del 2018 nei locali dell’ambulatorio popolare di via dei Transiti. La necessità di creare un luogo di parola, espressione e riflessione sul sé, avvertita da diverse persone, porta a questo esperimento di comunità di cura dell’individuo e di benessere psicologico. Attraverso incontri individuali e riflessioni collettive il progetto cerca di attivare degli spazi di parola e ragionamento sulla realtà quotidiana, sulle storture che la caratterizzano e sugli effetti psicologici che creano nell’individuo.

L’immondo del lavoro. La miseria arranca in bicicletta

Un rider di Milano spiega minutamente quali siano le regole d’ingaggio in alcune rinomate società del food delivery (“cibo a domicilio”), le dispotiche organizzazioni web-based che dispongono e muovono a distanza le prestazioni delle migliaia di beffati della terra  gettati sulle giungle d’asfalto con tutta protezione delle sgargianti e fastidiose pettorine che, tale è la misura della beffa, essi devono pagarsi in anticipo; gli sperimentati aguzzini che amministrano questi apparati di cattura, attingendo a un concentrato di tecnologie della geolocalizzazione

Francia: la Zad al bivio.

La lotta della Zad di Notre-Dame-des-Landes, in Francia, attraversa una delle fasi più complesse della sua storia. Potrebbe sembrare un paradosso, ma corrisponde a una logica stringente: archiviata la vittoria “contro l’aeroporto” (con l’abbandono definitivo del progetto da parte dello Stato), resta aperta la questione del “suo mondo”. Lo Stato francese, infatti, non ha certo deposto le armi e, alternando la politica della “mano tesa” alla ferocia militare contro una popolazione considerata ostile, pretende di imporle una resa incondizionata. Da

Milano e la spettacolarizzazione degli sgomberi

Questa mattina a Milano, con un ingente dispiegamento di forze, sono state sgomberate dieci case occupate da famiglie in via Palmanova appartenenti alla rete “Ci Siamo”. Qualche tempo fa, poco più in là, in via Cavezzali venne sgomberato un intero palazzo. Anche allora, come oggi, venne approntato un enorme dispositivo repressivo: camionette, blocco della circolazione, pompieri, assistenti sociali, idranti ed elicotteri. La spettacolarizzazione di una forza che, mentre mira a funzionare, come deterrente è anche espressione di un nemico che

Ultimo viene il corvo: voci di madri

Un destino di troppi, quello degli uccisi in carcere dalle criminali condotte di poliziotti e magistrati, medici, psichiatri e altri dottori. A questa desolante moltitudine di mortificati prodotta fatalmente, secondo prassi ben sperimentate, con puntualità statistica, si allude sempre isolando i “casi”, contrassegnati da un nome di persona che, per dirla col poeta, «ora è un cencio di sangue e il suo nome». Quanto al come e al dove, vi si allude con altri nomi di santi – San Vittore,

Padri e figli

Le (ahinoi poche) mobilitazioni giovanili e studentesche dello scorso autunno hanno destato la morbosa attenzione della questura di Milano e delle autorità inquirenti. Con mossa tanto anomala quanto indicativa di questi tempi grami, la procura dei minorenni ha pensato bene di imbastire una maxi-inchiesta a carico di undici compagni. Nel contributo che segue, l’avvocato Eugenio Losco, membro del collegio di difesa, espone forma e sostanza di questa novità repressiva, mentre la redazione di radiocane dice la sua. Scarica il podcast

Imprevisto? Un comunicato di Tasos Theofilou

Imprevisto: vai in prigione senza passare dal via. Così sembra voler giocare l’accanimento giudiziario greco sul caso Tasos col suo ricorso sulla sentenza della Corte d’Apello che lo aveva assolto nel 2017 dalle diverse accuse di cui era imputato. Una procedura cui siamo adusi in Italia, ma piuttosto eccentrica rispetto alla consuetudine ellenica. In vista della decisione della Corte Suprema, prevista per l’11 maggio 2018, prestiamo la nostra voce a un breve comunicato del compagno greco. Scarica il podcast

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