Sotto il grattacielo Intesa San Paolo. Intorno agli arresti del 3 giugno.

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Torino, 3 giugno 2014. Centoundici indagati, dodici compagni/e in carcere, cinque arresti domiciliari, quattro obblighi di dimora, quattro divieti di dimora, quattro obblighi di firma. Questi i numeri dell’ennesima operazione repressiva condotta dalla Procura di Torino che, questa volta, prende di mira gli ultimi due anni di lotta contro gli sfratti. Oltre a togliere dalle strade compagni/e che hanno sperimentato insieme ad altri sfruttati la possibilità della resistenza, l’operazione appare complementare alla volontà politico-predatoria di imporre un preciso riassetto urbanistico a pezzi di città come Porta Palazzo e Barriera di Milano (ascolta anche pezzi di città 123).

Alla vigilia del corteo di sabato 14 giugno, facciamo il punto su quanto va accadendo con due compagni di Torino: i progetti del potere cittadino su questi quartieri, le forze che vi partecipano, ma anche il fare dei soliti PM torinesi che, dopo aver tentato d’imporre l’equivalenza tra sabotaggio e terrorismo, mira ora a far passare la pratica del picchetto per violenza e sequestro di persona.

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