Rubriche

Strani soldati senza bandiera: un radiodramma partigiano. Atto primo

Strani soldati, quelli riesumati dalla penna di Giulio Questi, che come «uccelli portati dal vento di montagna» vagano per imprecise latitudini e oniriche curvature del tempo «alla ricerca di combattimenti e di cose da mangiare». Partigiani le cui storie non indugiano nella dolcificante agiografia dei giusti, ma hanno piuttosto il sapore schietto e amaro di una polenta bruciata; ad ascoltarle la Grande Storia si fa minuscola e feroce e i suoi attori vili e coraggiosi al tempo stesso, impegnati in

Il nemico alle spalle: il canto popolare contro la Grande guerra. Vol. 5: fra cent’anni.

“Da qui a cent’anni, quanno / ritroveranno ner zappà la terra / li resti de li poveri sordati / morti ammazzati in guerra, / pensate un po’ che montarozzo d’ossa, / che fricandò de teschi / scapperà fòra da la terra smossa!”.  Così scriveva Trilussa, cent’anni fa, nel descrivere l’assurdità della guerra. Ultimo episodio di questa rubrica sul “canto popolare contro la Grande guerra” in cui risuonano gli stornelli contro Cadorna e il dolore degli sfollati, il dramma dei prigionieri

Il nemico alle spalle: il canto popolare contro la Grande guerra. Vol. 4: maledetto sia Cadorna

Quarto episodio de Il nemico alle spalle, rubrica curata da radiocane e Lorenzo Valera sul canto popolare contro la Grande guerra. A fronte dell’insensata e spietata logica della guerra, in cui si deve uccidere e farsi ammazzare per gli interessi dei padroni, nulla di più logico e sensato dell’insubordinazione, la diserzione, la rivolta. Di queste storie narra questo quarto volume, episodi di un’umanità che dovette fronteggiare sentenze di tribunali, fucilazioni sommarie, decimazioni sul posto. Non a caso si cantava: “maledetto

Il nemico alle spalle: il canto popolare contro la Grande guerra. Vol. 3: qui si muore gridando “Assassini!”

Terzo episodio de Il nemico alle spalle, rubrica curata da radiocane e Lorenzo Valera sul canto popolare contro la Grande guerra. Nel pieno dell’insensata carneficina, “fuoco e mitragliatrici, si sente il cannone che spara”. Il sangue s’impasta con la terra nelle trincee, sulle alture, sui monti. Toponomastica del massacro: Monte San Michele, Monte Cappuccio, Gorizia… “e il ritorno per molti non fu”. Interpretazioni originali a cura di Lorenzo Valera e Livia Brambilla. Per info e contatti: blukington.alekos.net I volumi già

Il nemico alla spalle: il canto popolare contro la Grande Guerra. Vol. 2: tocca partire

Secondo episodio de Il nemico alle spalle, rubrica curata da radiocane e Lorenzo Valera sul canto popolare contro la Grande guerra. Tocca partire. All’entrata dell’Italia nel conflitto, si muovono non solo milioni di poveri disgraziati mandati al macello da “quei vigliacchi di quei signori”, ma anche la macchina della propaganda che deve giustificare l’incipiente massacro. Vi partecipano “quei giovani studenti” che “la guerra han voluto” e “han gettato l’Italia nel lutto” e la schiera degli intellettuali interventisti. Alla loro stucchevole

Il nemico alle spalle: il canto popolare contro la Grande Guerra. Vol. 1: tra il Masetti e il Luisin

Che cosa si cantava in Italia alla vigilia della Grande Guerra? Inni socialisti e anarchici, parodie delle canzoni ufficiali del colonialismo italiano e soprattutto canti popolari di provenienza risorgimentale: un repertorio che ben esprimeva un immaginario antimilitarista antico e ben radicato nelle classi subalterne italiane, trascinate verso un massacro inutile e insensato. In questa rubrica, curata da radiocane e Lorenzo Valera, si cercherà di prestar ascolto a una delle tante forme con cui si esprimeva il “no” alla Grande Guerra,

Le avventure di Cipollina – Parte III

<<Vecchia talpa del mio cuore […] l’impresa è un po’ difficile lo riconosco, ma se tu sei in grado di radunare un centinaio di talpe e di farti dare una mano, anzi una zampa da loro, non sarà impossibile.>> Una monella che fa piangere chi le strappa i capelli e un tiranno acido e prepotente sono i due principali antagonisti. La posta in gioco dello scontro è nientemeno che la libertà di un popolo intero, composto di pomodori, ciliege, ragni

Le avventure di Cipollina – Parte II

<< Cipollina […] io desidero che tu prenda la tua roba e te ne vada per il mondo ad imparare.>> <<Ma io non ho libri e non ho soldi per comperarli.>> <<Non importa studierai una materia sola: i tiranni e gli oppressori, imparerai chi sono i veri malfattori. Quando ne troverai, fermati e studiali per bene.>> <<E poi cosa farò?>> <<Vedrai al momento giusto ti verrà in mente che cosa fare.>> Una monella che fa piangere chi le strappa i

Le avventure di Cipollina – Parte I

Liberamente tratto dal primo rivoluzionario e quasi omonimo romanzo di Gianni Rodari Una monella che fa piangere chi le strappa i capelli e un tiranno acido e prepotente sono i due principali antagonisti. La posta in gioco dello scontro è nientemeno che la libertà di un popolo intero, composto di pomodori, ciliege, ragni e vecchie talpe. Il principe Limone e la sua corte, devono attraversare a tutti i costi una valle di maleodoranti cipolle e con la violenza e con

Diari sonori – Estate 2013

Riflessi di sabotaggio in acqua di colonia. Profumi di vitigno valsusino e gas libico. Dolce al timpano con amaro retrorumore di rappresaglia. Diario sonoro di un’estate. Note: A volte è una questione di ritmo e l’orchestra funziona anche senza spartito. Cos’ì è stato in quelle notti di tarda primavera in cui anonimi amanti della libertà hanno attraversato i boschi ed eseguito assoli ben fatti. Ma le fanfare della retorica coloniale non tollerano le improvvisazioni e sopportano soltanto il rumore delle

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